Bonus ristrutturazione 50% esteso per il prossimo triennio 2022-2024.
La Legge di Bilancio 2022 conferma che sarà ancora possibile effettuare lavori di ristrutturazione beneficiando della detrazione del 50% IRPEF su un limite di spesa massimo pari a 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Riconferma anche l’agevolazione sotto forma di cessione del credito o sconto in fattura sulla quale introduce però nuovi adempimenti per prevenire frodi edilizie: si parla di visto di conformità e attestazione di congruità delle spese da soggetti abilitati.
In questo articolo vediamo cosa include il bonus ristrutturazione e quali sono le principali novità per l’anno 2022.
In questo articolo analizziamo:
Il bonus ristrutturazioni consiste in un’agevolazione fiscale che permette di ottenere fino al 50% delle spese sostenute per alcune ristrutturazioni edilizie sulle singole unità immobiliare o su edifici residenziali. L’importo massimo agevolabile è di 96.000 euro. Il bonus può essere usufruito come:
Le spese agevolabili tramite il bonus ristrutturazioni possono essere pertinenti a due macro tipologie:
Per gli edifici residenziali è quindi possibile agevolare tutti gli interventi a partire dalle manutenzioni ordinarie che rientrano nelle attività di edilizia libera. Per le singole unità abitative è possibile usufruire delle agevolazioni a partite da interventi di manutenzione straordinaria ovvero per gli interventi per i quali è necessario richiedere dei permessi (CILA e SCIA, i cosiddetti titoli edilizi o abilitativi)
La manutenzione ordinaria rientra nella cosiddetta edilizia libera ossia quelle opere che sono realizzate senza la necessità di avere permessi o autorizzazioni. La definizione di manutenzione ordinaria è stata data dal DPR 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) che chiarisce che per interventi di manutenzione ordinaria si intendono “gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti” (art. 3).
Le finiture possono essere interne ed esterne ad un edificio. Quelle interne comprendono tutti quei lavori che ultimano l’edificio, dandogli il suo personale aspetto esteriore. Rientrano in queste gli infissi di porte e finestre, le intonacature, i rivestimenti (ad esempio tinteggiature e texture), i trattamenti superficiali (ad esempio con alluminio o acciaio). Le finiture esterne sono, invece, le opere relative all’ultimo strato esterno dell’abitazione ossia il tetto e le facciate esterne. Rientrano in queste opere, ad esempio, i serramenti, gli intonaci, i rivestimenti, le impermeabilizzazioni, eccetera.
Per integrazione o manutenzione in efficienza degli impianti tecnologici esistenti si fa riferimento a lavori per integrare o manutenere gli impianti di riscaldamento, elettrici, gas cottura, canna fumaria, condizionamento e ricambio dell’aria. Non sono compresi fra questi la destinazione ex-novo di vani destinati ad ospitare servizi igienici o impianti tecnologici.
La manutenzione straordinaria include quelle opere che, per essere realizzate, richiedono permessi e autorizzazioni, ovvero i così detti titoli abilitativi come Cila, Scia o permesso di costruire. Sempre il Testo Unico dell’Edilizia (art. 3) definisce la manutenzione straordinaria come tutte quelle opere e modifiche necessarie a:
Ad ampliare la definizione è intervenuto il cosiddetto Decreto Sblocca Italia (DL 133/2014) inserendo nella manutenzione straordinaria anche altre tipologie di intervento purché non comportino l’alterazione della volumetria totale degli edifici e non apportino modifiche di destinazione d’uso (ad esempio non facciano classificare un edificio destinato ad ufficio in abitazione o viceversa). Tra i lavori elencati dal decreto troviamo:
L’elenco completo dei lavori agevolabili è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e sulla Guida alle Ristrutturazioni Edilizie, che viene periodicamente aggiornata e riporta tutti i riferimenti normativi. Nella stessa guida, vengono forniti alcuni esempi per le diverse categorie di intervento, alcuni riportati anche nella seguente tabella:
CATEGORIA INTERVENTO |
ESEMPI DI LAVORI EDILI |
Manutenzione ordinaria |
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Manutenzione straordinaria |
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Risanamento conservativo e restauro |
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Ristrutturazione edilizia |
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Tra le spese che si possono portare in detrazione con il bonus ristrutturazione si possono includere anche quelle per la sostituzione delle porte interne. Questo tipo di lavoro rientra nelle manutenzioni ordinarie e come tale è detraibile a livello condominiale ma non per la singola unità immobiliare. Il Ministero della Economia e delle Finanze, tuttavia, ha chiarito che in alcuni casi queste spese possono rientrare anche se riguardano il singolo appartamento: richiamando quanto detto nella circolare n. 57 del 1998, le spese sostenute per interventi non agevolabili (quindi quelli di manutenzione ordinaria) si possono aggiungere al totale delle spese detraibili, se gli interventi sono integrati o correlati ad interventi più ampio dotato di titolo abilitativo e che rientrano nella detrazione d’imposta.
Pertanto, il cambio delle porte interne può essere incluso nel bonus ristrutturazione con la detrazione IRPEF al 50% anche per una singola unità immobiliare, se rientra in un progetto più ampio di manutenzione straordinaria o ristrutturazione. La sostituzione deve essere integrata o correlata ad altri interventi di manutenzione rientranti nel bonus: questo significa che la spesa può essere portata in detrazione se la sostituzione delle porte è necessaria al fine di completare gli interventi straordinari agevolabili.
Lo stesso principio delle porte interne può essere applicato alla sostituzione infissi, per la quale è possibile usufruire del bonus ristrutturazione anche a livello di singola unità abitativa se questa attività rientra in un progetto più ampio di manutenzione straordinaria o ristrutturazione dove la sostituzione è integrata o correlata ad altri interventi di manutenzione rientranti nel bonus oppure se vengono effettuate modifiche che richiedono un titolo abilitativo, ad esempio se devo modificare la dimensione della finestra in altezza o in larghezza, trasformo una finestra in posta finestra (e viceversa) , trasformo la persiana in tapparella , etc… Pertanto, il cambio delle finestre può essere incluso nel bonus ristrutturazione con la detrazione IRPEF al 50%
Tutte le persone che sono soggette al pagamento dell’IRPEF (imposta sui redditi delle persone fisiche) possono richiedere l’agevolazione fiscale per la ristrutturazione. In particolare ne possono fare richiesta:
Nel caso in cui sull’immobile sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita, anche il compratore può richiedere il bonus, se il compromesso è stato regolarmente registrato, i lavori di ristrutturazione vengono eseguiti a proprio carico e se è stato immesso nel possesso dell’immobile. Anche il soggetto che intende eseguire i lavori di ristrutturazione in proprio può richiedere l’agevolazione purché la richiesta si limiti alle spese di acquisto del materiale utilizzato.
Per poter usufruire del bonus ristrutturazioni 2022, le spese dovranno essere tracciabili e quindi vanno eseguite con il bonifico bancario o postale parlante ossia il bonifico che tipicamente viene utilizzato per le detrazioni fiscali. Nella compilazione di questa tipologia di bonifico occorre indicare:
Se i lavori sono pagati tramite un finanziamento, allora la società finanziaria deve pagare i lavori sempre tramite bonifico che dovrà riportare anche il codice fiscale del soggetto beneficiario del bonus, il quale, a sua volta, è tenuto a conservare tutte le copie delle ricevute dei bonifici.
L’agevolazione fiscale per le ristrutturazioni va richiesta in sede di dichiarazione dei redditi, qualora si decida di usufruire della detrazione IRPEF. Nel relativo modello 730, vanno indicate le spese sostenute che si devono portare in detrazione. Il contribuente deve poi conservare i seguenti documenti:
Quando l’intervento è agevolabile con le modalità dello sconto in fattura, Punto Sicurezza Casa si occuperà direttamente e indirettamente sia della compilazione e invio del documento all’Agenzia delle Entrate, che della pratica Enea. Il cliente si impegna a fornire tutti i dati richiesti
Se invece il contribuente intende avvalersi del bonus come cessione del credito (oppure decida di svolgere in autonomia le pratiche per lo sconto in fattura), deve comunicarlo tramite l’invio telematico di uno specifico modulo all’Agenzia delle Entrate, collegandosi al sito dei servizi telematici online dell’Agenzia, denominato “La mia scrivania“: di qui bisogna cliccare sul menù Servizi per Comunicare e poi selezionare la voce Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus. Questa comunicazione deve avvenire non oltre il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono stati effettuati i pagamenti.
Per il bonus ristrutturazioni 2022 è stata confermata la comunicazione ENEA per tutti quei lavori che portano ad un risparmio energetico, come ad esempio:
La comunicazione va inoltrata entro 90 giorni dalla fine dei lavori o del collaudo se necessario.
Fonti articolo
AGENZIA DELLE ENTRATE: DETRAZIONI RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE
AGENZIA DELLE ENTRATE | 16/E novembre 2021
GAZZETTA UFFICIALE | DL 157/2021
GAZZETTA UFFICIALE | DPR 380/2001
GAZZETTA UFFICIALE | DL 133/2014
30 Dicembre 2021 © Riproduzione riservata